Ortigia (SR) li mito della Fonte Aretusa
Il mito della Fonte Aretusa, che affascinò gli uomini di ogni epoca, trova la sua logica nel significato di una profonda unione fra le colonie greche e i loro fondatori. Pausania e Strabone ci tramandano che, secondo la vecchia mitologia, la ninfa Aretusa , fedele ancella di Artemide (dea della caccia), fu scorta dal dio fluviale Alfeo (figlio di Oceano), che se ne invaghì e tentò di sedurla contro la sua volontà. Per salvarsi da Alfeo fuggì in Sicilia, dove Artemide la tramutò in fonte nei pressi del porto di Siracusa, in Ortigia (isola sacra ad Artemide). Zeus, commosso, mutò Alfeo in un fiume della Grecia (presso Olimpia), permettendogli così di raggiungere Aretusa, scorrendo sottoterra. Ancora oggi sul lungomare Alfeo ad Ortigia, nei pressi della celebre fonte, sgorga una sorgente detta " l'Occhio della Zillica", che la fantasia popolare ha spesso identificato nell'innamorato Alfeo. Da allora, narrano i poeti greci, quando ad Olimpia si sacrificavano degli animali lungo il fiume Alfeo, la Fonte Aretusa si tingeva di rosso