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Camminami Sugli Occhi
04 Febbraio - 30 Aprile 2010

Camminami Sugli Occhi


Foto di Paolo Woods

INFORMAZIONI:
dove: Firenze (FI)
presso: FSMGALLERY, Via San Zanobi 19 Rosso
orari: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
biglietti: ingresso libero

L’Iran nelle Foto di Paolo Woods, la prima mostra personale di Paolo Woods a Firenze, alla Fondazione Studio Marangoni.

Woods è fotografo, nato in Olanda ma cresciuto a Firenze, si dedica a progetti di lunga durata dove la fotografia è strumento d’investigazione del mondo contemporaneo. È coautore con Serge Michel di tre libri, e il suo lavoro è regolarmente pubblicato dalle testate internazionali più prestigiose e conservato in collezioni private e pubbliche.

Da oltre cinque anni Woods lavora ad una serie di ritratti degli Iraniani. Nei suoi scatti racconta di un paese più vasto, più umano e più complesso dei clichè che caratterizzano l’Iran dai tempi della Rivoluzione Islamica. In un momento dove il paese sta vivendo sconvolgimenti epocali e si trova al centro dell’attenzione internazionale, Woods vuole indagare più profondamente nella psiche e nell’identità nazionale degli Iraniani, usando come prisma i singoli individui.

Sono la complessità e la teatralità della società iraniana che Paolo Woods ha particolarmente voluto cogliere in ognuna delle sue immagini: la grande religiosità popolare iraniana nonostante l’utilizzo politico dell’Islam da parte del regime; la sua modernità in costante scontro con le tradizioni; la ricerca individuale del benessere all’interno di un sistema dominato dai valori collettivi, in cui la sofferenza è trasformata in virtù. Da qui anche il titolo “Camminami sugli occhi” che è uno dei più diffusi modi di dire – espressione di accoglienza quando si fanno entrare in casa gli ospiti - che esprimono quella forma di diplomazia così diffusa in Iran chiamata “tarouf”, sempre in equilibrio tra poesia e sofisticata ipocrisia.

I ritratti vanno dai Baazari – i commercianti del Bazaar – la spina dorsale del sistema economico iraniano ai giovani occidentalizzati che vivono in un paese viziato da entrate petrolifere miliardarie; dalle donne sempre più presenti nella società, ai pellegrini sciti nella città santa di Mashad; dai protagonisti del movimento verde nato con le elezioni di giugno a quelli che li reprimono, i Basiji, miliziani del regime. Ogni immagine racconta contemporaneamente un personaggio e la sua traiettoria, e diventa così un pezzo del grande puzzle che è la società iraniana.

Il lavoro di Paolo Woods sembra oggi più che mai necessario e urgente. Woods ha realizzato le sue fotografie mentre in Iran accadevano sviluppi politici importanti, e li ha seguiti da vicino: l’emergere del paese come potenza nucleare e regionale, l’anniversario della Rivoluzione Islamica, le grandi feste religiose, l’elezione del presidente Ahmadinejad e le fasi critiche della sua rielezione, le manifestazioni e l’attuale repressione.

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Paolo Woods, 39 anni, è nato in Olanda da padre canadese e madre olandese, è cresciuto a Firenze e attualmente vive a Parigi. Dopo aver realizzato un’inchiesta approfondita sul mondo del petrolio, dal titolo “Un Monde de Brut” (2003), e aver fatto un lungo reportage sulle guerre americane in Afghanistan e in Iraq con “American Chaos” (2004), per due anni si è dedicato a documentare la conquista cinese dell’Africa, realizzando “Cinafrica” (2008).

I progetti di Paolo Woods diventano mostre, libri (editi in Italia da Il Saggiatore e da Contrasto) ed articoli pubblicati dalla stampa internazionale. Lo scrittore e giornalista svizzero Serge Michel, incontrato a Tehran nel 1999, è il co-autore di tutti i suoi progetti.

I suoi reportage appaiono regolarmente su Time, Newsweek, Stern, Le Monde, e numerose altre riviste internazionali.
Ha esposto in Francia, Italia, Spagna, Austria, Olanda, Stati Uniti e Cina. Le sue fotografie sono conservate alla Biblioteca Nazionale di Francia, e sono presenti nelle collezioni della FNAC e dello Sceicco Saud Al-Thani del Qatar.

Ha ricevuto il premio Alstom per il giornalismo, il premio “Media North-South” di Ginevra, un World Press Photo per il suo lavoro sull’insurrezione in Iraq, e il premio GRIN e Moving Walls per il suo lavoro sulla Cinafrica.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: +39 055280368, +39.3389868969
fax: +39 055215052
robertoruta@gmail.com


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