Foto di Emilio Ingenito
INFORMAZIONI:
dove: Firenze (FI)
presso: Caffè Le Giubbe Rosse, Piazza Della Repubblica 13
orari: tutti i giorni dalle 8:30 alle 22:00
biglietti: ingresso libero
Fotografare dormienti è un atto di voyeurismo, e nessuno è più voyeur dei fotografi, specialmente quelli che la macchina fotografica la usano per carpire pezzi di mondo.
Tutti i grandi fotografi da Cartier Bresson a Koudelka da Scianna a Bischof hanno fotografato gente addormentata in giro per il mondo, e penso che la loro motivazione sia la stessa che ha animato questo mio progetto: il considerare tutti questi dormienti come un’umanità indifesa. Nessuno è più indifeso di quelli che si addormentano tra la gente, in mezzo a sconosciuti, quando il torpore li sorprende nel silenzio della campagna o nel tumulto della città, e non nel chiuso di una stanza, rilassati nell’intimità, ma davanti agli occhi di chi potrebbe approfittare di quella momentanea assenza dalla realtà per fare loro del male o come minimo fotografarli.
I dormienti sono quelli che più nutrono fiducia nel genere umano, perché al genere umano si consegnano. Ho iniziato a fotografare questi dormienti una quindicina di anni fa, incuriosito inizialmente dalle posture, e dal fatto che tutte le posizioni e i luoghi sono buoni per dormire: su panchine, sedie, spiagge, marciapiedi, gradini.
A questa iniziale curiosità si è sostituita negli anni un progetto che è diventato anche ricerca antropologica.
I dormienti spesso suscitano l'invidia di chi li osserva (anche la mia) il quale vorrebbe essere al loro posto, per la capacità di prendersi un momentaneo congedo dalla frenesia della vita.
E' un po' come l'invidia che si prova per i giovani, ancora capaci di baciarsi davanti a tutti, incuranti della gente.
Il Caffè Le Giubbe Rosse è un esercizio storico di Firenze. II locale fu fondato nel 1897 dai fratelli Reininghaus, fabbricanti di birra tedeschi.
Secondo la moda viennese del tempo, i camerieri indossavano giubbe rosse tanto che i fiorentini, trovando difficoltà nel pronunciare il nome straniero del caffè, preferivano dire: "andiamo da quelli delle giubbe rosse".Dal 1913 divenne sede fìssa dei futuristi fiorentini, trasformandosi
in luogo di incontro per letterati e artisti italiani e stranieri. Tutt'oggi interamente coperto da foto, disegni e memorie dei suoi celebri frequentatori, fu sede per esempio della rissa tra i futuristi milanesi di Marinetti e gli artisti fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce di Giuseppe Prezzolini, sulla quale Ardengo Soffici pubblicò un articolo che attaccava i rivali.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fama del locale decadde lentamente fino al 1991, anno in cui i nuovi gestori decisero di recuperarne l'immagine, chiamando giovani artisti e programmando incontri e manifestazioni culturali.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: +39 055212280
fax: +39 055290052
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