Foto di Luigi D'Arca
INFORMAZIONI:
vernissage: ore 18. 00 - 7 gennaio 2011
dove: PALERMO (PA)
presso: Bartolo Chichi - Art & Photo Gallery, Via Vann'antò n. 16
orari: La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.45 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30 e il sabato dalle 9:45 alle 13.
biglietti: ingresso libero
a cura di: Bartolo Chichi
Maria Rita Chichi
La missione è un compito o un servizio svolto con totale devozione nei confronti di una realtà o di una oggettività che ci appartiene e ci appassiona.
La missione di Luigi D’Arca è quella di scendere oltre la superficie dell’elemento acqua, il primo elemento con il quale l’uomo si confronta già nel ventre della vita.
Ed è come ritornare indietro, ad un elemento primordiale dove la Missione Subacquea è la scoperta e l’attrattiva di un mondo chiamato mare, dove sommergere e sospendere le nostre visioni e le nostre fantasie.
Le fotografie che presentiamo da Bartolo Chichi - Art & Photo Gallery, sono state scattate dall’autore nell’arco di vent’anni anni, i fondali che osserviamo sono quelli di una Sicilia frastagliata e compenetrata nelle coste degli arcipelaghi delle Eolie e delle Egadi, e delle isole Lampedusa, Pantelleria, Levanzo e Marettimo e di quei litorali nei pressi delle riserve naturali di Capogallo.
I fermo immagine della Missione Subacquea, sono state creata da una passione che Luigi D’arca possiede fin da bambino, durante le sue escursioni marine in apnea - con una luce naturale - armato di pinne, maschera e della sua Nikonos IV, scatta inabissandosi ad una profondità massima di dieci metri, puntando il suo obiettivo 35 mm, riproduce quello che i suoi occhi riescono a cogliere nella meraviglia e nella sorpresa di un mondo marino, dove i pesci e le persone si muovono liberi nello spazio, guidati dall’istinto e dall’impulso passionale dell’acqua e del mare.
Le pellicole con la quale sono state realizzate le fotografie sono pellicole che entrano nella storia a pieno titolo. Nel mondo del digitale, dove i pixel sono i protagonisti assoluti, ha ancora senso non perdere il nostro contatto con il passato e con le tecniche e i materiali che oggi stanno andando in disuso, a far parte di un dimenticatoio all’interno di armadi polverosi.
Le stampe che mostriamo sono state scattate tramite le diapositive Kodachrome “Ektar”, e Fujichrome “Sensia” e “Provia”, sembrano termini provenienti da un’altra epoca, invece fanno parte della storia e del bagaglio di ogni fotografo professionista.
Il blu onnipresente del Mediterraneo padroneggia ufficialmente le immagini dell’autore che presentiamo, svelando le risorse e i segreti degli abissi e degli argini, dove si depositano e galleggiano i fenomeni del mondo marino.
Fauna e flora su fondali sabbiosi ed echinodermi, bacini con una serie di irregolari sporgenze e rientranze sono i fondali in cui i pesci iridescenti, iridati e luminescenti si muovono con la loro anatomia e le loro branchie.
Alcuni pesci si muovono indisturbati e indipendenti, altri si muovono in branco e si aggregano ad una distanza precisa l’uno dall’altro verso una nuova meta e migrando verso orizzonti diversi.
Così l’uomo si mimetizza e si trasforma all’interno del mare in cerca della sua libertà, sprofondando incontro all’ignoto e denudandosi di tutte le sovrastrutture psicologiche e fisiche, ci si lascia accarezzare dalle onde in contatto con l’elemento acqua, sinonimo di vitalità e di continuo cambiamento alchemico, al contrario invece come Joseph Conrad scrive in “Cuore di tenebra”: “il mare non cambia mai ed il suo operare, per quanto ne parlino gli uomini, è avvolto nel mistero”.
L’autore dedica questa sua personale fotografica a Giuseppe Cilia e Giuseppe Traina, i suoi maestri e i suoi colleghi con i quali ha condiviso l’adesione al Fotoclub - Conca D’oro, partecipando a diversi concorsi nazionali e internazionali, ha avuto la possibilità da amante della fotografia di ricevere diverse menzioni.
Maria Rita Chichi
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 091 7828140
mariarita.chichi@libero.it
