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Palestina, un carcere a cielo aperto
20 Maggio - 14 Giugno 2014

Palestina, un carcere a cielo aperto


Foto di ANNA SVELTO

INFORMAZIONI:
vernissage: 20 maggio 2014, ore 18.00
dove: TORINO (TO)
presso: BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE, Via della Cittadella, 5
orari: il lunedì, dalle 15.00 alle19.55; dal martedì al venerdì dalle 8.15 alle19.55 ed il sabato dalle 10.30 alle18.00.
biglietti: ingresso libero

Palestina, un carcere a cielo aperto è la mostra fotografica di Anna Svelto che martedì 20 maggio sarà inaugurata, alle ore 18.00 presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino, Via della Cittadella, 5 – tel. 011 4429812.
L’esposizione, promossa dalle BIBLIOTECHE CIVICHE TORINESI rimarrà aperta al pubblico – ingresso gratuito - fino a sabato 14 giugno e potrà essere visitata il lunedì, dalle 15.00 alle19.55; dal martedì al venerdì dalle 8.15 alle19.55 ed il sabato dalle 10.30 alle18.00.
Alla vernice interverrà SAMI HALLAC Presidente del Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino ed è prevista una lettura del testo "Hai cantato la tua libertà" liberamente tratto dalle opere di Mahmoud Darwish composto e letto dalla narratrice ed attrice Loredana Bagnato.
A conclusione sarà offerto un aperitivo.
Le foto raccontano la vita quotidiana dei palestinesi, una vita molto difficile ma vissuta anche con coraggio, sorrisi e tenacia. La Palestina è un carcere a cielo aperto e tutto quello che sappiamo è veramente poco. Un conto è sapere, un altro è vedere con i propri occhi quello che è la negazione dei diritti civili elementari di un popolo. In Palestina mi hanno fatto promettere che non avrei lasciato nel silenzio la mia testimonianza della loro tragedia e questo mi ha determinato a volere questa mostra.
La serie di fotografie scelte testimoniano gli incontri con coloro, palestinesi ed italiani religiosi e non, che aiutano il popolo palestinese ad affrontare le gravi difficoltà del vivere nei territori occupati dagli israeliani ed anche, la paura degli israeliani, vittime della stessa loro politica aggressiva di insediamenti, di demolizioni, di espulsioni.
E su tutto, il muro della prigione: perché elevare muri di separazione sicuramente esclude l’altro ma fatalmente esclude se stessi, non fa entrare ma nemmeno uscire.
Dove c’è un muro c’è il fallimento del dialogo e della politica come ci insegna la storia.
Ed i muri prima o poi cadono.
Le foto esposte sono state realizzate ad aprile 2013 durante un viaggio nei Territori Occupati e a Gerusalemme. Attraverso questi 50 scatti in b/n desidero contribuire a far conoscere la realtà politico-sociale della Palestina e le difficili

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: tel. 011 4429812
slowly23@libero.it


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