Foto di Tomás Casademunt
INFORMAZIONI:
vernissage: ore 18
dove: Trieste (TS)
presso: theartphotogallery, via Diaz 22/c
orari: lun-ven 9-16
biglietti: ingresso libero
a cura di: Maria Campitelli, Manolo Cocho
Verrà inaugurata sabato 14 giugno alle ore 18 alla theartphotogallery di Trieste la mostra Umbrales di Tomás Casademunt, prestigioso evento collaterale del progetto MEX PRO che segue di pochi giorni l’apertura di un’altra straordinaria mostra Suturas de una ciudad di Alejandro Echeverría in visione alla Lux Art Gallery sempre a Trieste.
Secondo appuntamento della settimana con la fotografia messicana. Questa volta la scena è affidata a Tomás Casademunt, fotografo di fama internazionale diviso tra la natia Spagna e il Messico, suo paese d’adozione già dagli anni Novanta.
Da sempre in equilibrio tra il fotogiornalismo, la pubblicità, l’architettura e la fotografia industriale, Casademunt si è distinto fin dall’inizio per uno sguardo personalissimo sulle cose e sulle persone.
Incline all’utilizzo del bianco e nero, Casdemunt blocca nei propri scatti attimi di grande intensità, dove le ombre, i chiaro-scuri e la luce diventano i veri protagonisti.
Così anche nella mostra di Trieste intitolata UMBRALES, porte, soglie, varchi.
Un titolo non casuale che allude all’idea del transito, della scoperta rivelatrice, del passaggio attraverso porte dimensionali in cui la luce e l’ombra diventano centrali.
“Già da bambino - afferma Casademunt - ritornavo a casa da scuola calpestando le ombre per le strade nascondendomi in quelle generate dagli altri: pedoni, auto, biciclette, cani, nuvole, alberi, portali ... ma ancora non sapevo che queste silhouettes nere mi avrebbero attratto per sempre, che l’impulso della vita non sarebbe stato altro che sbirciare in questa affascinante, soglia luminosa. Oggi razionalizzo tale impulso inconscio e guardo la mia propria ombra. Mi riconosco in essa. Risveglio la mia coscienza in essa.”
Ospitata alla theartphotogallery di Trieste, la mostra raccoglie il lavoro sviluppato in più di diciotto anni in Messico. “Sono sempre stato fortemente influenzato - prosegue Casademunt - dalla ricerca delle porte dimensionali, una ricerca che si può riassumere nella ricerca di flash esistenziali in esse. Le pietre dell'antico Messico trasudano ancora un potente energia. Quella che ancora mi attira e che mi ha portato qui. La tomba di Mitla a Oaxaca, gli Archi Maya dello Yucatan, il volto di Chac mentre invoca la pioggia; gli altari dei morti che fioriscono ogni primo novembre aprono la porta del caro defunto, varcando la soglia della sua assenza”
Una visione fortemente influenzata dalla simbologia e dalla cultura messicane che nella morte vedono un anello del ciclo della vita.
Sempre sabato 14 giugno alle ore 16.30 alle Scuderie del Castello di Miramare si terrà anche una speciale visita guidata alla mostra Messico Circa 2000 dal titolo Arte Contemporanea Messicana. Condotta dalla curatrice Maria Campitelli, la visita accompagnerà come ogni settimana i visitatori in un viaggio nell’arte e nella fotografia messicane attraverso i lavori degli 81 artisti provenienti dalla collezione Jose Pinto-Mazal visibili fino al 15 settembre prossimo.