Foto di Stefano Paganini
INFORMAZIONI:
dove: Milano (MI)
presso: "VENTI", Via Celestino IV (ang. S.Vito) Milano
orari: Tutti i giorni dalle 07:00 alle 02:00
biglietti: ingresso libero
a cura di: Paola Scorcia
Mingalabar significa ciao, benvenuto: è un saluto tra amici, ma anche un segnale di apertura verso gli stranieri. Alla vista di un turista, i Birmani sorridono timidamente, a mani giunte, inclinando la testa in segno di rispetto, oppure agitano la mano alla nostra maniera ed esplodono in una risata contagiosa.
Che siano bambini o adulti, che stiano giocando o faticando, non rimangono indifferenti, ma esprimono accoglienza, curiosità e desiderio di instaurare un contatto.
Non è semplice per noi capire dove trovino la forza e la voglia di sorridere. La ragione va ricercata nel buddhismo, ma anche nell’isolamento in cui sono costretti a vivere.
Da più di quarant’anni, una dittatura feroce nega ai Birmani i diritti umani fondamentali, come la libertà di espressione: imbavaglia i mezzi di informazione e reprime nel sangue ogni forma di dissenso. I Birmani hanno bisogno di tutto, di democrazia per cominciare, ma anche di sentirsi parte del mondo. Per questo ci sorridono, ci salutano e si ingegnano per comunicare, non perdendo l’occasione di fare un po’ di pratica con l’inglese.
Questa mostra nasce dal desiderio di rispondere al loro saluto e di proporre un incontro, un primo, semplice contatto “tra noi e loro”.
Venti istantanee per raccontare lo spirito, la dignità e il coraggio di un popolo “gentile” che ogni giorno, in silenzio, lotta per sopravvivere...(continua)
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