Foto di Giorgio Pegoli
INFORMAZIONI:
vernissage: Domenica 3 dicembre alle ore 17
dove: Ostra Vetere (AN)
presso: Palazzo De Pocciantibus
orari: dalle 16,30 alle 19,30
biglietti: ingresso libero
Giorgio Pegoli, giornalista pubblicista e Cavaliere ufficiale della Repubblica Italiana per i servizi giornalistici di guerra nel mondo, è nato nel ’38 a Montignano, frazione alta e nobile di Senigallia, ove a dieci anni era già fotoamatore.
Da piccolo scoprì che la fotografia è una realtà riflessa attraverso una scatola magica e rimane nel tempo. “La foto immortala – ha detto in più occasioni il fotoreporter - un momento di vita e senza di essa, mancherebbe il ricordo del passato che diventa quasi irreale, senza tempo.” Con il passar del tempo, Pegoli è attratto dalla presenza fisica delle persone e diventa partecipe dei loro drammi e delle loro gioie.
Nel 1975, il contatto con le grandi Case Kodak, Agfa e le agenzie fotografiche lo portò ai primi reportage in Italia e in Europa. Con le foto documentava un mondo che scompariva, come Il Nostro Sud, le feste e il folklore del Carnevale veneziano e la campagna del Paesaggio marchigiano, i cromatismi del Mare, colori e sensazioni.
Nel 1978 conobbe il primo fronte vivendo gli ultimi momenti di guerra in Vietnam; da allora fu sempre in prima linea in ogni parte del mondo, documentando il dramma dei civili, la sofferenza e desolazione dei più deboli. Un sesto senso, un presentimento lo avvisa, qualche secondo prima, che qualcosa sta succedendo; Giorgio riesce a fissare nelle foto momenti irripetibili e impercettibili: il volo di un elicottero e un bambino che scappa, una bimba fra i carri armati, un piccione che si posa; anche nei documenti più drammatici traspare un delicato senso di poesia. E il fotografo non ha dimenticato quei momenti, ricorda anche i rumori, gli odori, la paura, tutta quanto gli fa rivivere quei fatti. Pegoli, quando torna dai fronti di guerra ricostruisce la serenità interiore e si dedica alla ricerca delle radici storiche locali, raccoglie le foto di vita quotidiana, i ricordi delle famiglie di Senigallia, viaggia con il pensiero alla ricerca delle propria identità. Come una ricarica, un antidoto per non cadere nella malinconia. Il passato lo ritempra, dopo tanti orrori quotidiani, rivede i luoghi che ha conosciuto da bimbo, gli sembra di sentire la voce di quelle persone che non ci sono più.