Foto di Laurent Monlau
INFORMAZIONI:
dove: Brescia (BS)
presso: Wave Gallery, Via Portici X Giornate
orari: da mercoledì a domenica dalle 15,30 alle 19,30.
biglietti: ingresso libero
a cura di: Enrica Bortolazzi
“Il mio territorio si estende a ovest oltre la settima onda dell’oceano, a est dove le piume nere del corvo svaniscono nell’orizzonte delle dune”: questo mi ha confidato l’emiro dell’Adrar arrivando a Nouakchott”, racconta Laurent Monlaü. “E lo ha fatto con una punta di ironia e di fierezza nella voce”. Il noto fotografo francese ha presentato a Brescia la sua nuova mostra nelle sale della Wave Photogallery, ai Portici di via X Giornate. Già il titolo è un programma “Maures trans Eden”, un diario di viaggio nella Mauritania segreta. “Sono andato dove gli uomini sono più coperti e mascherati delle donne, che invece amano veli e trasparenze erotiche, e dove il deserto è bello e ruvido tanto quanto un bicchiere d’alcool è proibito”. Nato a Marsiglia cinquant’anni fa, Laurent, è andato in cerca dell’Africa e delle figlie del deserto. Per scoprire che la gente di Mauritania di oggi è sedentaria e non più nomade come un tempo, che vive in luoghi fatti più di assenze che di presenze, che ha sacrificato uno stile di vita ma non ha perso l’amore per le antiche tradizioni. Monlaü coglie queste contraddizioni, le esalta, le carezza con le immagini. Ha cominciato a fotografare la gente a vent’anni, Monlaü: ritratti punk, di campesinos in Messico, di boscaioli in Canada. Ma poi è stato attratto anche dal teatro, dalla libertà che esprime, ha vinto concorsi di livello mondiale, ha realizzato libri “cult” nel settore. Ed è in un viaggio del 1994 da Dakhla a Dakhla (una località sulla costa atlantica del Marocco e un’oasi nel Sahara) che l’artista decide di mettersi totalmente in gioco, di entrare nella vita delle persone fotografate, di svelarne l’intima sensualità. Affascinante ed erotico, Monlaü, ricorda nelle sue donne d’Africa i quadri dei fauves francesi o degli espressionisti tedeschi, usa il colore per far sentire le emozioni, il profumo della pelle, persino il sudore. E le donne gli aprono le porte di povere case, si vestono con eleganza e dignità, si fanno belle per lui, gli mostrano le mani tatuate con l’henné. Che è un gesto audace, quasi come mostrare a uno sconosciuto la biancheria intima, guardandolo fisso negli occhi…
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: (+39) 030 280477
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