Foto di Varie donne
INFORMAZIONI:
vernissage: venerdì 6/3/2009 ore 17.00 presso Palazzo Valentini, Sala Don Luigi Di Liegro
dove: Roma (RM)
presso: Centro Anziani, Via Sabotino, 7 – XVII Municipio
orari: tutti i giorni dalle 16 alle 19
biglietti: ingresso libero
a cura di: Simona Filippini
La mostra “Di Lei” sarà presentata venerdì 6/3/2009 ore 17.00 a Roma presso Palazzo Valentini, Sala Don Luigi Di Liegro. La mostra proseguirà dal 8 al 15 marzo 2009, tutti i giorni dalle 16 alle 19, presso il Centro Anziani di Via Sabotino, 7 – XVII Municipio. 100/120 le fotografie esposte corredate dalle interviste alle fotografe.
Il progetto fotografico “Di Lei”, finanziato dalla Commissione delle Elette della Provincia di Roma, nasce come racconto di storie al femminile. Un gruppo di donne immigrate, tra i venticinque e i cinquantacinque anni, raccontano il loro quotidiano all’interno di alcune famiglie italiane, dove hanno il ruolo riconosciuto di collaboratrici domestiche. Una di loro è badante di un’anziana signora, tutte le altre lavorano all’interno di nuclei familiari in cui sono presenti bambini.
Il rapporto privilegiato è sempre - e comunque - con la signora, la datrice di lavoro. Uno scambio continuo di ruoli, partecipazione emotiva e complicità. Basta uno sguardo per intendersi, per sentirsi a casa.
Sandra, Graciela, Maria, Isabelita, Iaroslava, Monica, Irene, Arcelie, Narciza e Agripina utilizzano la macchia fotografica per registrare momenti e situazioni. Indugiare su primi piani e dettagli rafforza la narrazione.
Arrivano dalle Filippine, dall’Ecuador, dal Perù, dal Brasile, dalla Romania e dall’Ucraina, storie difficili, le loro. Intense perché parlano del coraggio di chi ha lasciato il proprio paese e gli affetti, affrontando solitudine, sconforto e difficoltà di ogni genere.
Venire in Italia è la speranza per un presente migliore, quanto al futuro difficile fare previsioni.
Alcune di queste donne sognano, un giorno, di costruirsi una casa nel paese d’origine. Altre, quelle che qui hanno messo su famiglia, preferiscono demandare ai loro figli - oggi bambini, domani adulti - l’idea di progettualità: bambini che - tra l’altro - hanno trovato una perfetta integrazione nel tessuto sociale italiano.
L’orgoglio è la prima cosa che queste donne hanno dovuto mettere da parte, insieme ai titoli di studio. Per pulire, lavare, stirare, spolverare, cucinare, prendersi cura di grandi e piccini non c’è bisogno di una laurea, né tanto meno di una specializzazione. “Ogni lavoro è degno”, affermano all’unisono.
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