Uno scatto d'amore - Le foto di Riguar

Le foto di Riguar
a cura di Riguar
Uno scatto d'amore

Sembra eccessiva questa definizione per una fotografia, ma io la penso esattamente così.
Avevo dieci anni quando il mio papà, appassionatissimo di fotografia, mi compro' una macchina fotografica. Per me fu la scoperta della magia di cattura delle immagini. Era una Ferrania 6x6 tutta manuale, con possibilità di regolazione della distanza e del diaframma.
Di quel periodo ricordo le interminabili attese per poter ottenere il risultato delle mie emozioni. Il fotografo vicino casa impiegava più di una settimana per consegnarmi le foto. Certo ero un ragazzino e all'epoca non si aveva molta considerazione per le attese di un piccolo dilettante che produceva solo foto mal fatte, prive di ogni spirito artistico.
In effetti le mie erano solo foto ricordo. I miei soggetti, dopo mille insistenze, malvolentieri si mettevano in posa, sicuri che la loro immagine sfocata e mal esposta sarebbe stata trionfalmente mostrata a tutti i parenti.

La prima reflex
Dopo circa 15 anni di "pausa" mi si è riaccesa la passione per lo scatto fotografico, grazie al regalo di Umberto, caro amico e collega, per il mio matrimonio: la Zenith-E, formato 24x36, completamente manuale, esposimetro incorporato, obiettivi intercambiabili.

Con questa macchina ho fatto un paio di migliaia di foto. Oggi questo numero appare insignificante, ma con le spese della pellicola e di sviluppo e stampa, non si poteva largheggiare troppo.
Ho scoperto il fascino della messa a fuoco controllata direttamente nel mirino, lo scatto veloce ad 1/500 di secondo, la gestione della profondità di campo agendo sul diaframma, la foto notturna in posa B e tanti altri esperimenti molto affascinanti. Certo non era all'altezza di macchine più prestigiose, che già negli anni settanta avevano raggiunto punte di eccellenza, tuttavia proprio la sua semplicità mi costrinse a studiare la tecnica fotografica, senza della quale sarebbe stato impossibile scattare qualcosa di minimamente presentabile.
Non aveva la misurazione TTL, ne' alcun automatismo, tuttavia riuscivo a fare foto che mi soddisfacevano abbastanza.
L'attesa per le foto a colori era scesa ad un paio di giorni e negli anni ottanta iniziavano anche i laboratori con sviluppo rapido, ma la qualità delle stampe era sempre mediocre e poco brillante e il più delle volte rimanevo deluso del risultato. Le stampe per i dilettanti erano sempre più economiche e la qualità era piuttosto bassa.
Decisi allora di iniziare a scattare quasi esclusivamente diapositive, che in proiezione rendevano i colori molto più realistici, anche se ovviamente era indispensabile una maggiore attenzione al rispetto dei parametri di esposizione.
Le diapositive bisognava spedirle per lo sviluppo a Milano e tornavano dopo parecchi giorni, per cui iniziai a sviluppare in casa. Non era complicato e seguendo con precisione i tempi delle varie fasi si ottenevano degli ottimi risultati.
Con la Zenith ho iniziato a scattare le macro a fiori ed insetti, capovolgendo l'obiettivo. Queste foto proiettate sullo schermo mi hanno sempre dato una notevole emozione.
Dopo molti anni, andato in pensione, ho ricevuto in regalo una nikon DX digitale e naturalmente si è riaccesa prepotentemente la passione. Recentemente mi sono regalato una nikon Full Frame D750.
I generi ai quali sono più affezionato sono le macro, i paesaggi e recentemente sto sperimentando lo still life, in particolare indirizzato alla food photography